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I Barbieri di Castelletto (PV)

 

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Sfogliando i registri della Parrocchia dei SS. Siro e Alberto nel Comune di Castelletto di Branduzzo incontriamo per la prima volta un Barbieri il 4 maggio 1567: Malgarita de Barberiis è madrina di battesimo di tale "Iovanem" (Giovanni).

Vengono poi battezzate due figlie di Riccardo de Barberiis, Domenica e Franceschina, e una figlia di Giovanni Maria de Barberiis, Malgarita.

Nel 1575 un Riccardo è testimone di nozze, mentre nel 1580 troviamo due matrimoni: quello di Francesco e quello di Simona, entrambi figli di un Riccardo de Barberiis.

Ma è solo con Bastiano de Barberis, figlio di Iacomino, battezzato il 27 gennaio 1585, che riusciamo a ricostruire con sufficienti margini di certezza una discendenza che attraverso più di quattro secoli giunge fino ai nostri giorni. Questo è stato possibile grazie alla grande disponibilità e alla squisita cortesia di Don Giovanni Torti, Parroco di Castelletto fin dal  lontano 1968, e utilizzando parte del lavoro appassionato di Luciano Villani, già sindaco di Castelletto di Branduzzo dal 1971 al 2004, che da anni si occupa dell'informatizzazione degli archivi parrocchiali.

Il cognome Barbieri risultava il più diffuso nella parrocchia di Castelletto, particolarmente durante il Settecento e l'inizio dell'Ottocento. La discendenza di Iacomino de Barberi comprende oltre novecento nominativi. Oltre a questa, abbiamo individuato altri tre ceppi al momento non collegabili tra di loro e precisamente:

- i Barbieri "di Branduzzo", residenti in prevalenza nel territorio di Branduzzo; se ne perdono le tracce agli inizi dell'Ottocento;

- i Barbieri "della Fornasa", provenienti da Verretto; li troviamo fino alla metà dell'Ottocento;

- i Barbieri "del Casotto del sig. Cristina", provenienti da Calvignano, un ramo dei quali è tuttora presente a Castelletto.

I libri degli stati d'anime "fotografano" la composizione familiare anno dopo anno, consentendo così di ricostruire il succedersi delle generazioni. Il più antico stato d'anime presente negli archivi parrocchiali di Castelletto risale al 1627. Iacomino de Barberi, fittabile, abita con la famiglia al Casone del Sig. (Conte) Oppizzone (probabilmente l'attuale Giovanolla). Due anni dopo, nel 1629, lo troviamo "massaro della chiesa".

I Barbieri abiteranno pressochè ininterrottamente al Casone (poi Giovanolla) o alla vicina Bergonzina (o Bronzina) fino alla metà dell'Ottocento. Nello stato d'anime del 1789 la famiglia, mai così numerosa, è composta da quarantatre individui. Su tutti emerge la figura di Brizio, nato a Castelletto nel 1722 e morto a Montebello nel 1803: da due mogli ebbe sedici figli, ben undici dei quali raggiunsero l'età adulta, cosa rara a quei tempi segnati da un'altissima mortalità infantile.

 

Troviamo un suo nipote, Brizio Luigi, a Voghera nel 1828, con i figli e la terza moglie. Abita alla cascina Nubino, a sud-est della città, lungo la strada per Retorbido. Suo figlio Pietro Gregorio è padre di Luigi, nato a Voghera nel 1856, che sposerà Giuditta Megazzini nel 1884. I discendenti di alcuni dei loro quattordici figli risiedono tuttora in Voghera.

 

 

             Ultimo aggiornamento: 15 Marzo 2007

 

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